(il Coronavirus… il virus con la corona)
Da qualche mese gira su
Internet una storia molto strana e curiosa. Non ricordo chi l’abbia iniziata
a scrivere, so solo che tanti altri autori vi hanno aggiunto - e vi
continuano ad aggiungere giorno per giorno – “del proprio”… fino a che
l’hanno fatta diventare una storia lunghissima, praticamente una telenovela.
È una storia così bizzarra, assurda e incredibile da rasentare l’idiozia,
solo che… nessuno di questi “mille autori” ha il coraggio e l’onestà
intellettuale di confessare che non si tratta di una storia vera, ma solo di
una favola. E allora, io mi sono permesso di riscriverla in tale forma (così
com’è giusto che sia), in modo che un domani i nostri nipoti possano leggerla
di sera ai loro nipotini. Napoli,
15 settembre 2020 Enzo
Carro La
favola del Re dei virus C'era una volta… tanto,
tanto tempo fa, un orco molto cattivo! Anzi, a dire il vero non si trattava
di un orco solo, ma di un gruppo di cattivissimi orchi. Un brutto giorno, più arrabbiati che mai, organizzarono un
convegno. «Esimi colleghi…» tuonò
il presidente dell’Associazione degli
Orchi «Bisogna elaborare un sistema affinché si possa riuscire a
controllare totalmente tutta la popolazione della Terra: ci sono ancora tanti
che si ribellano, che non si comportano come schiavi, che non si piegano ai
nostri voleri e che non credono al nostro “disinteressato amore verso di loro”.» «Ah, ah, ah!» risero
tutti sguaiatamente. «Già!» rispose il
segretario «Non solo non ubbidiscono, ma non lavorano nemmeno come forsennati
per acquistare i nostri prodotti. Dobbiamo fare qualcosa! C’è qualcuno che ha
una proposta decente da fare?» «Io…» balbettò
timidamente un vecchio orco dell’est «Sono sempre dell'idea che i microchip
siano la soluzione migliore!» «Mio caro amico, ne
abbiamo già parlato più volte!» ribatté il presidente «E sempre siamo stati
costretti ad accantonare quest’idea perché… perché non abbiamo mai trovato un
modo pratico con cui impiantarli, con cui inserire quei microchip nel corpo
degli uomini.» «Eh sì!» riprese il
segretario «Non lo si può fare con la forza: sette miliardi di persone sono
un po' troppe anche per noi! Ci sarebbero continue rivolte in ogni parte del
mondo!» «Mi permetto di riproporla
perché credo di aver trovato una soluzione!» «Ah! E quale sarebbe
questa soluzione?» «Far sì che ogni
persona DESIDERI ARDENTEMENTE il proprio microchip!» «…E come pensi di
riuscirci?» «Con la PAURA!» «Spiegati meglio!» «È semplice! Bisogna
impaurire così tanto la popolazione che sarà essa stessa a richiederlo.» «??? Ancora non
capisco!» «Dunque... sappiamo
benissimo che la gente ha paura della morte, del dolore e della malattia!
Ogni volta che sta male… corre dal medico, corre in farmacia, corre in
ospedale! Ebbene… noi potremmo mettere in giro la voce che “Finalmente gli scienziati hanno scoperto
la medicina del futuro: un modo per curare - all'istante e a distanza -
qualsiasi malattia che possa mai colpire un uomo!” «La faccenda si fa interessante,
ma… continua! C’è ancora qualcosa che mi sfugge!» «Diremo che da qualche
parte della Terra abbiamo istituito un “Centro Medico Internazionale” gestito
da un “Supremo Comitato Scientifico”… cioè la creme de la creme della scienza internazionale. Ogni persona,
grazie a questo microchip, sarà in costante collegamento elettronico con
questo Centro Medico, e ogni qualvolta che avvertirà anche un minimo malanno…
il Centro Medico lo rileverà immediatamente e - all'istante e a distanza - le
invierà un segnale elettronico che la guarirà istantaneamente.» «Bello!!! Ma tu sei un
genio!!! Sei un genio del male!!!» «Modestamente mi
chiamavano “Il piccolo Satana”.» «Ah, ah, ah!» Tutti
risero con gusto. «Scusate se interrompo
il vostro entusiasmo…» intervenne il segretario «ma… hai detto che li
convinceremo con la paura! In che modo pensi di farlo? Come si può riuscire a
farli impaurire fino al punto di fargli richiedere il microchip? Ti ricordo
che sono sette miliardi: un tantino troppi!» «Beh, ovviamente serve
un po’ di tempo: bisogna farlo un po’ alla volta! Ascoltate la mia idea. Si
potrebbe creare un virus in laboratorio, uno di quei virus tosti, tosti,
tosti (il più pericoloso che possa mai esistere: praticamente il Re dei Virus)…
con cui infettare un po’ di persone e poi mandarle in giro per il mondo a
fare una strage.» «Ma così facendo non
avremmo schiavi… avremmo morti!» urlò un brutto orco dal fondo della sala. «Oh no! Morirebbero in
pochi! Purtroppo sappiamo benissimo che il corpo umano è così bravo a
sviluppare anticorpi che nel giro di qualche mese si sarà già immunizzato.» «E allora? Che cosa
intendi dire?» «Beh, intendo dire che
in questa prima “fase/strage”… moriranno solo quelli che sono già indeboliti
da altre patologie. Al che - però - molti altri inizieranno ad avere paura (e
con la paura, si sa, si indeboliscono le difese immunitarie)… e così
inizieranno ad ammalarsi anche loro!» «Sì, va beh… ma facendo
così passerà comunque del tempo! E come hai appena detto, un paio di mesi
sono più che sufficienti affinché il corpo umano riesca a sviluppare gli
anticorpi.» «Giusto! Ed ecco allora
che passeremo alla seconda fase: infetteremo un altro po’ di persone e le
manderemo nuovamente in giro per il mondo, affinché causino una seconda
strage. …E così i Governi saranno costretti a imporre maggiori limitazioni e
coprifuochi. …E le persone saranno costrette a vivere imbacuccate in odiose
mascherine che non le permetterà di respirare aria pura, ma i propri stessi
batteri. …E non saranno permesse le aggregazioni e l’accesso alle scuole,
agli spettacoli, agli ospedali, ai mercati… eccetera, eccetera, eccetera! …E
la paura collettiva salirà alle stelle e tutti avranno il terrore di baciare,
abbracciare, toccare o anche solo incontrare amici e parenti. …E la
depressione e lo scoraggiamento sarà all’ordine del giorno fino a che tutti
urleranno impazziti che bisogna urgentemente trovare una soluzione. ...E
tutti saranno disposti a sottoporsi a qualsiasi trattamento che possa salvarli
da questo maledetto virus. …Ed ecco che noi presenteremo finalmente la cura:
il farmaco del futuro! Un microchip elettronico sottocutaneo collegato
direttamente al “Supremo Centro Medico Internazionale”. Cosa ne dite? …È
sottinteso che poi non useremo quel microchip per curarli, ma per
costringerli a fare ciò che vogliamo noi.» «Bello! Bello! Bello!»
esplose entusiasticamente un orco in terza fila «Ma… ho una domanda! E come
faremo con quelli più forti? Cioè con quelli che non si ammalano mai, che non
credono a nulla, che protestano sempre?» «Ah, ah, ah… caro
amico… “Divide et impera” dicevano gli antichi romani!» «Cioè, cosa significa?» «Dividi un popolo e
riuscirai a comandarlo: mettili gli uni contro gli altri! Significa che
metteremo i creduloni contro i negazionisti! Significa che saranno i
creduloni ad obbligare i negazionisti a sottoporsi al microchip.» «E chi sarebbero questi
“negazionisti”?» chiese un piccolo orco di appena 15 anni. «Sarebbero quelli che negano
tutto e sempre… anche l’evidenza dei fatti! Sono quelli che inizieranno a
urlare come dannati: “Il virus non esiste! È tutta una bugia! È tutto un
complotto!” mentre, invece, il virus c’è! Eccome se c’è! Solo che - purtroppo
- come ben sappiamo… non esiste e mai esisterà un virus in grado di fare
tutti i danni che pubblicizzeremo nel momento in cui inizierà questa
campagna! Purtroppo, e ribadisco “purtroppo”, il corpo umano è in grado di
sviluppare anticorpi per qualsiasi - dico “qualsiasi” - virus o batterio che
possa mai attaccarlo.» «Mi sembra un’idea
geniale! Complimenti!» proferì un orco alto tre metri e dall’espressione
molto burbera «Ma anch’io ho una domanda da fare! Chi ci aiuterà a seminare
tutta questa paura in giro per il mondo? Chi ci aiuterà a fare questo
lavaggio del cervello fino a che tutti gli uomini accetteranno di farsi
installare spontaneamente il microchip?» «Beh, ovviamente… i
giornalisti!» «Eh no, io non voglio
sborsare soldi, eh!? Ve lo dico subito!» sbottò l’altissimo orco «Non sono
per niente d’accordo! Non voglio pagare nessuno! Poiché tutti noi lo facciamo
per “volontariato”… anche coloro che collaboreranno a questo progetto lo
devono fare gratuitamente! Chiaro?» «Oh, ma loro non
vogliono soldi!» «Come, come, come? Stai
cercando di dirmi che i giornalisti non lo faranno per soldi?» «E certo che sì! Forse
non sai, caro amico, che i giornalisti che scrivono per soldi sono solo una
netta minoranza: solo quei pochi poveracci che devono portare il pane a casa!
La maggior parte di essi saranno strafelici di darci una mano!» «E perché mai
dovrebbero aiutarci?» «Perché? …Perché sono
delle anime così sporche che godono solo quando riescono a seminare paura e
odio fra i loro simili!» Fortunatamente, ogni medaglia ha sempre
due facce: se c’è il male ci dev’essere per forza
anche il bene! In ogni favola che si rispetti, infatti, così come ci sono gli orchi cattivi… ci
sono anche le fatine buone! Ed è così anche per questa nostra favola. «Purtroppo… c’è un
problema!» riprese l’orco dell’est «Purtroppo… non tutti i giornalisti sono
disposti a collaborare con noi! Purtroppo… anche fra loro ci sono quelli che
non credono per niente nel nostro “caritatevole buon cuore”!» «Ah, ah, ah! Tutti
risero nuovamente!» «Fra questi,
ovviamente, ci sono quei rompiscatole dei ribelli negazionisti, ma -
purtroppo - ci sono anche gli incorruttibili, quelli con la “coscienza
pulita”, quelli che veramente fanno buona informazione! In altre parole…
quelli che - nonostante secoli di influenze malvagie da parte nostra per
renderli confusi riguardo all’esistenza - hanno comunque mantenuto un
quoziente di intelligenza superiore alla media. Che siano maledetti! E
purtroppo… anche loro sono degli influencer, degli opinion leader, dei Vip.
Ma fortunatamente per noi, ciò che scrivono viene letto solo da quelli come
loro: negazionisti e intelligentoni (che per fortuna non superano il 30%
della popolazione). Infatti, proprio a causa di questa “differenza di
intelligenza”, non vengono compresi e seguiti dai creduloni addomesticati,
che addirittura li guardano con sdegno e antipatia. Quindi ce la potremmo
fare!» «E se neanche con la
seconda fase/strage dovessimo riuscirci? E se neanche stavolta gli uomini
richiedessero il microchip?» «Ne faremo una terza! E
se dovesse servire… anche una quarta!» «Scusami collega,
voglio provare a fare il bastian contrario… a fare l’avvocato del diavolo!
Che possibilità hanno gli uomini di sottrarsi a questa specie di “lavaggio
del cervello”?» «Nessuna!» asserì
categoricamente l’ideatore del piano. «Nessuna, nessuna,
nessuna? Ne sei proprio sicuro?» ribatté beffardo il presidente. L’orco dell’est abbassò
lo sguardo e timidamente confessò: «Purtroppo ce n’è una. Se quelli più
svegli faranno in tempo a contagiare l’intelligenza al restante 70%... questi
ultimi ritroveranno la propria capacità di osservare… e in breve non
crederanno più ciecamente a ciò che dicono i politici, i giornalisti e la
televisione.» quindi tirò un sospiro di sollievo, come chi ha finalmente confessato
uno squallido misfatto che da tempo stava tenendo nascosto «…Solo in questo
caso il nostro piano fallirà miseramente!» E fu così che partì la
prima fase/strage di questo diabolico programma: morirono tante persone e la paura
si impossessò del mondo. Chiusero le scuole, le fabbriche, i teatri, i
ristoranti, le discoteche, le case, le amicizie, gli amori… e per alcuni mesi
la vita sociale dell’uomo si fermò. Inizialmente le città
apparvero deserte e silenziose, ma poi pian piano iniziarono a popolarsi di
strane creature: gli animali! Che dopo chissà quanto tempo tornavano
finalmente a riappropriarsi dei loro spazi: non solo insetti, topi e uccelli,
ma anche volpi, istrici, caprioli, orsi, lupi, cinghiali… e c’è qualcuno che
addirittura giura di aver visto anche squali, delfini e balene nuotare
beatamente nel Golfo di Napoli. Nel vedere quelle scene
paradisiache, notoriamente presenti solo sulle copertine delle riviste dei
Testimoni di Geova, ogni libero pensatore avanzò la propria tesi: chi
sosteneva che si trattasse di una punizione divina; chi ipotizzava una
rivolta di Madre Natura; chi asseriva che non era altro che bieca
irresponsabilità umana… ma nessuno, nessuno, nessuno sospettava minimamente
che esistesse l’Associazione degli Orchi, e tantomeno che fosse al
di sopra degli Stati e dei Governi della Terra. E fu così che ogni
amata casa, costruita con immani sacrifici familiari… divenne improvvisamente
un’odiata galera, e i nostri sfortunati protagonisti si ritrovarono confinati
in uno spazio angusto, delimitato solo dal divano, dal frigorifero e dal
televisore. E le giornate di chi non aveva mai avuto tempo per far niente…
divennero tristemente lunghe e interminabili. Molti ingrassarono
smodatamente, assumendo quasi la forma della poltrona, e quasi tutti
diventarono “TV dipendenti”… ingurgitando h24 notiziari che vomitavano in
continuazione messaggi di paura e di morte con il solo fine di imprimere
nella mente di ognuno che anche un timido e affettuoso abbraccio poteva essere
fatale. Ma, com'era
prevedibile, molti non si ammalarono… e anche se obbligatoriamente venivano
sottoposti a un bizzarro e veloce esame medico denominato tampone… risultavano contagiati, ma
non malati! E allora gli orchi cattivi, per utilizzarli come deterrente,
inventarono una nuova e raccapricciante parola: asintomatico! E la gente ebbe terrore anche di questo nuovo
termine, perché la perfida TV ricordava continuamente che “Gli asintomatici
sono pericolosissimi, perché anche se non muoiono loro… possono far morire
te!” E come previsto dall’Associazione degli Orchi… la
popolazione iniziò a dividersi in due fazioni, l’una contro l’altra. Da una
parte un 50% di “creduloni” e dall’altra un 50% di… eh no, miei cari amici,
non di “negazionisti” o di “intelligentoni”, ma di persone comuni che
semplicemente si erano rotte le scatole di tutte quelle limitazioni e se ne
strafottevano altamente dei rischi tanto pubblicizzati dai politici, dai
giornalisti e dai “creduloni”! Sapete per quale
motivo? Non solo perché le comunicazioni dei fedeli e squallidi servitori
degli orchi risultavano molto spesso inesatte, contraddittorie o non
rispettanti il comune senso della più elementare logica, ma anche e
soprattutto perché… gli italiani iniziarono a seguire l’esempio di Ciccillo
Montanaro. Chi era Ciccillo? Un
arzillo ottantenne milanese di origini calabresi, cicciottello e col sorriso
stampato sul viso. Una bella sera, partecipando come spettatore a un talk
show, improvvisamente si alzò in piedi, si liberò della mascherina, la gettò
a terra, la calpestò con soddisfazione e con un accento mezzo settentrionale
e mezzo meridionale disse con la serenità negli occhi: «Non so ancora quanto mi resta da vivere… ma comunque sia preferisco morire per aver
abbracciato una persona amata piuttosto che averne paura e pensare che
possa essere proprio lei a togliermi la vita! L’amore è superiore a tutto, anche alla
morte!» Ed eccoci anche giunti
al termine della nostra favola... anzi no, delle nostre favole! Perché in effetti
si tratta di due favole che si sono intrecciate: una raccontata dai
“creduloni” e l’altra dai “negazionisti”. Certamente qualcuno si
chiederà: «Ma quale delle due
riporta la verità?» «Come va a finire
questa storia?» «Qual è la morale di
questa favola?» Boh!? Sembrerebbe che
non ci è dato saperlo! Perché? Beh,
semplicemente perché gli autori non l’hanno ancora finita di scrivere! Ma poiché io devo
comunque terminare questo racconto... vi saluto con una frase dello scrittore
inglese Gilbert Keith Chesterton: «Le favole dicono più che la verità, e non solo perché raccontano che i draghi
esistono, ma anche perché affermano che si possono
sconfiggere.» |
Enzo Carro - Tel. 339/1918246 info@enzocarro.it